Per quanto coperte dai comunicati menzogneri della stampa ufficiale, le notizie della sconfitte circolavano tra la popolazione e le difficoltà della guerra erano avvertite attraverso precisi indicatori, alla portata di tutti.
I di derrate alimentari e di ogni genere prodotti di consumo (dal vestiario alla benzina agli stessi attrezzi per il lavoro) erano già incominciati con la guerra d’Etiopia come conseguenza delle inique sanzioni della Società delle Nazioni, ma con il conflitto mondiale furono resi ancor più restrittivi. Anche in tempo di pace il sistema annonario non era tuttavia non grado di assicurare al paese l’autosufficienza alimentare: nella penuria generalizzata degli anni di guerra prese vita un sistema di che in breve tempo divenne parte integrante della vita sociale.
Le sconfitte militari sui fronti venivano presentate come dure ma transitorie necessità di ritirate tattiche; tuttavia non potevano essere celate fino in fondo, né potevano essere utilizzate quale motivo di più salda coesione nazionale, come era avvenuto dopo Caporetto perché il fascismo aveva imposto alla guerra il proprio marchio, tanto che il senso della solidarietà patriottica era sbiadito a favore di una identificazione ideologica e politica che era sempre meno condivisa.
Molto evidenti erano gli elementi che colpivano da vicino il sentire popolare. I dati complessivi sulle tra le truppe, che pur costituivano pure un segreto accuratamente protetto dalla , non erano del tutto ignoti; in un conflitto di tali dimensioni le famiglie colpite erano tante che la notizia di un congiunto morto o disperso si diffondeva con rapidità creando alla lunga la consapevolezza della tragedia collettiva.
I complessivamente non raggiunsero mai l’entità distruttiva che ebbero in Germania o in Inghilterra, anche se un recente studio sostiene che su Roma il 19 luglio 1943 furono scaricate più bombe che su Londra per l’intera durata delle incursioni germaniche. L’Italia fu tuttavia poco colpita fino all’autunno 1942: dopo di allora, come conseguenza dell’avvicinarsi delle basi aree (nel Nordafrica) e del potenziamento dei mezzi aerei, anche la penisola fu soggetta e sistematici bombardamenti. La conseguenza più immediata fu l’intensificarsi del fenomeno dello .
Immiserimento continuo delle condizioni di vita e sconfitte militari a ripetizione andavano minando sempre più gravemente prestigio e autorevolezza del fascio e del suo duce. Oltre che presso le classi popolari questo declino era avvertibile anche negli presso le classi dirigenti tradizionali da cui era venuto un robusto appoggio iniziale e un successivo duraturo consenso, del resto lautamente ricompensato. Ma le sorti della guerra non sembravano promettere grandi compensi futuri; i profitti andavano gonfiandosi per i settori industriali che producevano ai fini bellici, penalizzando quelli di beni di consumo pacifici; e i produttori agricoli incontravano crescenti difficoltà per la carenza di forza lavoro, di fertilizzanti e di carburanti per le macchine agricole. La classe operaia infine, la più colpita per le indurite condizioni di lavoro e per le restrizioni salariali, si apprestava a manifestare la propria opposizione in modo aperto, come avvenne con gli del .
Sensibile era la progressiva dissociazione della Chiesa, il cui orientamento sul piano internazionale, nello stato di guerra, era di assoluta neutralità; ma in Italia Pio XII invitò i fedeli ad assumere cautamente precise posizioni sul piano etico in vista di una ricostruzione cristiana della società.
1941
1 feb |
Il Partito fascista ordina in Italia la «mobilitazione civile» di 8 milioni di cittadini dai 18 ai 55 anni. |
24 mar |
Inizia la controffensiva tedesca in Africa, riconquistata la Cirenaica fino al confine egiziano. |
apr |
Invasione della Jugoslavia e della Grecia da parte degli eserciti tedesco, italiano, bulgaro e ungherese. L’Esercito italiano occupa Slovenia (che sarà in parte annessa allo Stato italiano) Dalmazia e Montenegro fino all’Albania. Dopo la firma degli armistizi (18 e 21 aprile) ha inizio la lotta partigiana contro gli eserciti nazifascisti. |
22 giu |
Attacco tedesco all’URSS. |
26 giu |
Viene costituito il Corpo di spedizione italiano da inviare in Unione sovietica a combattere a fianco dei tedeschi. |
10 ott |
Accordo a Tolosa tra Partito comunista, PSI e GL per la costituzione di un Comitato d’azione antifascista. |
27 nov |
Resa delle ultime forze italiane a Gondar, nell'Africa Orientale. Finisce l’Impero fascista. |
12 dic |
Quattro giorni dopo l’attacco giapponese alla base navale americana di Pearl Harbour, l’Italia dichiara guerra agli Stati Uniti. |
1942
21 gen |
Nuova controffensiva italo-tedesca in Africa settentrionale, che sarà bloccata dagli inglesi ad El Alamein in luglio. |
20 feb |
In Germania la conferenza di Wannsee mette a punto le direttive per la "soluzione finale" del problema ebraico. |
4 giu |
Si costituisce a Roma il Partito d'Azione. |
9 lug |
Sul fronte russo viene costituito l’ARMIR (Armata italiana di Russia) forte di oltre 200.000 uomini. |
set |
Si ricostituisce clandestinamente a Roma il Partito socialista, con segretario Giuseppe Romita. |
ott |
Nasce a Milano la Democrazia cristiana. |
23 ott |
Battaglia di El Alamein. Alla fine di novembre le forze inglesi riconquistano tutta la Cirenaica. |
24 ott |
Iniziano i bombardamenti dell’aviazione inglese sulle città italiane. |
8 nov |
Sbarco anglo-americano in Marocco e in Algeria. |
2 dic |
Discorso di Mussolini alla Camera dei fasci e delle corporazioni dopo due anni di silenzio. Il duce è costretto a riconoscere i pesanti costi pagati dall’Italia con 42.000 caduti e 232.000 prigionieri. |
19 dic |
Inizia a Stalingrado la controffensiva dell’esercito sovietico. Ripiegamento tardivo delle truppe italiane, il grosso dell’ARMIR viene accerchiato e annientato. |
1943
5 gen |
Nasce a Milano il Movimento di unità proletaria (MUP). |
31 gen |
La VI Armata tedesca capitola a Stalingrado. È il momento di svolta della guerra. |
5 mar |
Scioperi operai nel nord Italia. Nati inizialmente su basi rivendicative, assumono un carattere politico con la richiesta della fine delle guerra e del fascismo. |
15 mag |
Dopo lo scioglimento dell’Internazionale comunista il Partito comunista d’Italia cambia nome in Partito comunista italiano. |
9-10 lug |
Gli anglo-americani sbarcano in Sicilia, occupando rapidamente tutta l’isola. |
19 lug |
Bombardamento di Roma, che provoca oltre 1.500 vittime tra la popolazione. |
24 lug |
Riunione del Gran Consiglio del Fascismo. Votata una mozione di sfiducia a Mussolini. |
25 lug |
Dopo un colloquio con Vittorio Emanuele III, Mussolini è arrestato. Badoglio è nominato capo del governo. Grandi manifestazioni antifasciste in tutta Italia, con decine di morti per la repressione governativa. |
27 lug |
Il governo Badoglio decide di sciogliere il Partito fascista, di sopprimere il Gran Consiglio, la Camera dei fasci e delle corporazioni e il Tribunale speciale, di liberare i condannati politici. |
27 lug |
Ricostruito il Partito liberale italiano, fondata Democrazia del lavoro. |
23 ago |
Nasce a Roma, con la fusione tra PSI, MUP e l’Unione proletaria d’Italia il Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), con a capo Pietro Nenni. |
1941
-
Il Partito fascista ordina in Italia la «mobilitazione civile» di 8 milioni di cittadini dai 18 ai 55 anni.
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Inizia la controffensiva tedesca in Africa, riconquistata la Cirenaica fino al confine egiziano.
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Invasione della Jugoslavia e della Grecia da parte degli eserciti tedesco, italiano, bulgaro e ungherese. L’Esercito italiano occupa Slovenia (che sarà in parte annessa allo Stato italiano) Dalmazia e Montenegro fino all’Albania. Dopo la firma degli armistizi (18 e 21 aprile) ha inizio la lotta partigiana contro gli eserciti nazifascisti.
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Attacco tedesco all’URSS.
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Viene costituito il Corpo di spedizione italiano da inviare in Unione sovietica a combattere a fianco dei tedeschi.
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Accordo a Tolosa tra Partito comunista, PSI e GL per la costituzione di un Comitato d’azione antifascista.
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Resa delle ultime forze italiane a Gondar, nell'Africa Orientale. Finisce l’Impero fascista.
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Quattro giorni dopo l’attacco giapponese alla base navale americana di Pearl Harbour, l’Italia dichiara guerra agli Stati Uniti.
1942
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Nuova controffensiva italo-tedesca in Africa settentrionale, che sarà bloccata dagli inglesi ad El Alamein in luglio.
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In Germania la conferenza di Wannsee mette a punto le direttive per la "soluzione finale" del problema ebraico.
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Si costituisce a Roma il Partito d'Azione.
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Sul fronte russo viene costituito l’ARMIR (Armata italiana di Russia) forte di oltre 200.000 uomini.
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Si ricostituisce clandestinamente a Roma il Partito socialista, con segretario Giuseppe Romita.
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Nasce a Milano la Democrazia cristiana.
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Battaglia di El Alamein. Alla fine di novembre le forze inglesi riconquistano tutta la Cirenaica.
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Iniziano i bombardamenti dell’aviazione inglese sulle città italiane.
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Sbarco anglo-americano in Marocco e in Algeria.
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Discorso di Mussolini alla Camera dei fasci e delle corporazioni dopo due anni di silenzio. Il duce è costretto a riconoscere i pesanti costi pagati dall’Italia con 42.000 caduti e 232.000 prigionieri.
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Inizia a Stalingrado la controffensiva dell’esercito sovietico. Ripiegamento tardivo delle truppe italiane, il grosso dell’ARMIR viene accerchiato e annientato.
1943
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Nasce a Milano il Movimento di unità proletaria (MUP).
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La VI Armata tedesca capitola a Stalingrado. È il momento di svolta della guerra.
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Scioperi operai nel nord Italia. Nati inizialmente su basi rivendicative, assumono un carattere politico con la richiesta della fine delle guerra e del fascismo.
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Dopo lo scioglimento dell’Internazionale comunista il Partito comunista d’Italia cambia nome in Partito comunista italiano.
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Gli anglo-americani sbarcano in Sicilia, occupando rapidamente tutta l’isola.
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Bombardamento di Roma, che provoca oltre 1.500 vittime tra la popolazione.
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Riunione del Gran Consiglio del Fascismo. Votata una mozione di sfiducia a Mussolini.
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Dopo un colloquio con Vittorio Emanuele III, Mussolini è arrestato. Badoglio è nominato capo del governo. Grandi manifestazioni antifasciste in tutta Italia, con decine di morti per la repressione governativa.
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Il governo Badoglio decide di sciogliere il Partito fascista, di sopprimere il Gran Consiglio, la Camera dei fasci e delle corporazioni e il Tribunale speciale, di liberare i condannati politici.
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Ricostruito il Partito liberale italiano, fondata Democrazia del lavoro.
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Nasce a Roma, con la fusione tra PSI, MUP e l’Unione proletaria d’Italia il Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), con a capo Pietro Nenni.