Al termine di lunghe e, da parte italiana esitanti, trattative con i comandi alleati il generale Castellano firmò a Cassibile il 3 settembre 1943. Esso prevedeva la resa incondizionata dell’Italia, la consegna della flotta e la successiva dichiarazione di guerra alla Germania. La reazione tedesca fu immediata e preparata da tempo: dalla fine di luglio era iniziato l’afflusso di nuove truppe che all’8 settembre occuparono il paese, disarmando l’esercito in Italia, nei Balcani e in Grecia e avviando i militari nei campi di internamento tedeschi, ovvero gli .
La cattura di 600.000 uomini senza una strategia di resistenza guidata dai responsabili dell’apparato militare fu resa possibile dall’ignavia delle re e degli alti comandi delle Forze Armate, che fuggirono da Roma per mettersi sotto la protezione degli Alleati dove costituirono nelle provincie meridionali il .
In contrapposizione al governo formalmente legittimo del Savoia sorse, alleata dei tedeschi, la Repubblica Sociale Italiana, a capo della quale si pose Mussolini, liberato dalla prigione del Gran Sasso dall’Obersturmfuhrer Skorzeni. La repubblica governava i territori al nord della linea del fronte, con l’eccezione dei territori nordorientali, definiti teatro di operazioni militari () e di fatto annessi al Terzo Reich. Completamente sottomessa agli ordini dell’occupante sul piano militare e politico, la repubblica tentò anche di progettare un nuovo ordinamento politico e sociale ispirato al modello nazista. Ma il nocciolo era l’istituzione dei nelle fabbriche che avrebbero dovuto porre fine al sistema capitalista: una manovra demagogica che allarmò i tedeschi e i padroni italiani ma che venne rifiutata dalle masse operaie come un trucco.
La Germania dal canto suo instaurò in Italia un articolato sistema di occupazione militare mirante a sfruttare tutte le risorse materiali ed umane del Paese per rafforzare il proprio potenziale bellico.
La nascita della Resistenza armata aprì un conflitto diretto non solo contro l’occupante straniero ma anche contro le : fascisti e nazisti si impegnarono in un’opera di repressione che non risparmiò donne e civili disarmati in una vera e propria . Dal canto loro i partigiani misero in atto una che, malgrado l’evidente disparità di armamento, pose in non poche difficoltà gli occupanti.
Il Regno del Sud nel frattempo era il teatro di uno scontro politico accanito tra il re e i partiti antifascisti, che chiedevano la decadenza sua e del governo Badoglio, entrambi discreditati per i lunghi rapporti col fascismo e soprattutto disprezzati dopo la fuga da Roma. La situazione di stallo che si era creata fu risolta dall’arrivo del capo del PCI, Palmiro Togliatti, che propose un patto di unità nazionale per combattere la comune battaglia antitedesca e antifascista. Per quanto rifiutata dagli altri partiti della sinistra del CLN, questa proposta (l’operazione è nota come ), impegnò il re a lasciare dopo la liberazione di Roma (giugno 1944) i suoi poteri al figlio Umberto, col titolo di . Badoglio fu sostituito da Ivanoe Bonomi, liberale antifascista presidente del CLN, a capo di un governo cui parteciparono tutti i partiti del CLN.
1943
3 set |
Firma dell’armistizio tra Italia e angloamericani a Cassibile, in Sicilia. L’Italia sospende le ostilità contro quelli che, a breve, saranno i nuovi Alleati. |
8 set |
Il maresciallo Badoglio dà comunicazione via radio della firma dell’armistizio con gli angloamericani. |
9-10 set |
La famiglia reale e Badoglio fuggono a Brindisi, mentre gli angloamericani sbarcano a Salerno. Il Comitato delle opposizioni si trasforma in Comitato di liberazione nazionale (Cln). Inizia l’occupazione tedesca in Italia. In diverse città, militari e civili cercano di resistere. Nei giorni successivi in alcune realtà montane del Piemonte si formano i primi nuclei partigiani. |
12 set |
Mussolini è liberato da paracadutisti tedeschi a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, dov’era imprigionato. |
14-24 set |
Rappresaglie tedesche contro i soldati italiani che non si arrendono nei paesi di occupazione italiana, in spregio ad ogni regola militare; tra il 21 e il 24 la divisione Acqui a Cefalonia viene decimata. Si contano oltre 6.500 vittime tra ufficiali e soldati. |
18 set |
Da Monaco Mussolini proclama la costituzione del Partito fascista repubblicano. |
19 set |
A Boves, in provincia di Cuneo, i tedeschi compiono la prima strage di civili in Italia per rappresaglia dopo l’uccisione di un commilitone. Sono uccisi 23 civili e il paese è dato alle fiamme. |
23 set |
Ritornato in Italia, Mussolini forma un nuovo governo fascista nelle zone occupate dai tedeschi. Dal 25 novembre, il nuovo ‘Stato’ assumerà il nome di Repubblica sociale italiana (Rsi). |
27 set |
Insurrezione popolare a Napoli contro l’esercito tedesco. Sono le “quattro giornate”. |
29 set |
A Malta è firmato il cosiddetto ‘armistizio lungo’ tra Badoglio e Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate in Europa. |
ott |
Istituite le regioni Alpenvorland e Adriatische küstenland: le province di Trento, Belluno e Bolzano e la Venezia Giulia sono di fatto annesse alla Germania. |
13 ott |
L’Italia dichiara guerra alla Germania. |
16 ott |
Rastrellamento nel ghetto di Roma: 1.024 ebrei romani sono deportati ad Auschwitz, nonostante siano cittadini italiani. Ne torneranno 16. |
nov |
Si costituiscono le prime formazioni partigiane inquadrate nelle brigate d’assalto Garibaldi. Il Partito comunista italiano promuove la costituzione anche dei Gruppi d’azione patriottica (Gap) e dei Gruppi di difesa della donna. |
10 nov |
Chiamata alle armi delle classi 1923-1925 da parte delle autorità militari fasciste. |
14 nov |
Congresso di Verona del Partito fascista repubblicano. Nel manifesto programmatico si stabilisce che “gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”. |
15 nov |
A seguito dell’uccisione del federale fascista di Ferrara Igino Ghisellini (in realtà eliminato dai suoi camerati) i fascisti uccidono per rappresaglia undici persone. È la prima strage fascista in Italia. |
20 nov |
Mussolini costituisce la Guardia Nazionale repubblicana (Gnr). Nascono formazioni paramilitari e corpi di polizia che agiranno ai margini e in autonomia rispetto alle autorità fasciste e, in qualche caso, direttamente agli ordini dei tedeschi. |
30 nov |
Il ministero dell’Interno, con l’ordinanza n. 5, dispone l’arresto degli ebrei presenti sul territorio italiano, il loro internamento in campi, il sequestro dei loro beni (trasformato in confisca con un decreto il 4 gennaio 1944). |
28 dic |
Al Poligono di tiro di Reggio Emilia vengono fucilati dai fascisti i sette fratelli Cervi e il soldato Quarto Camurri. |
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Firma dell’armistizio tra Italia e angloamericani a Cassibile, in Sicilia. L’Italia sospende le ostilità contro quelli che, a breve, saranno i nuovi Alleati.
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Il maresciallo Badoglio dà comunicazione via radio della firma dell’armistizio con gli angloamericani.
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La famiglia reale e Badoglio fuggono a Brindisi, mentre gli angloamericani sbarcano a Salerno. Il Comitato delle opposizioni si trasforma in Comitato di liberazione nazionale (Cln). Inizia l’occupazione tedesca in Italia. In diverse città, militari e civili cercano di resistere. Nei giorni successivi in alcune realtà montane del Piemonte si formano i primi nuclei partigiani.
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Mussolini è liberato da paracadutisti tedeschi a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, dov’era imprigionato.
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Rappresaglie tedesche contro i soldati italiani che non si arrendono nei paesi di occupazione italiana, in spregio ad ogni regola militare; tra il 21 e il 24 la divisione Acqui a Cefalonia viene decimata. Si contano oltre 6.500 vittime tra ufficiali e soldati.
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Da Monaco Mussolini proclama la costituzione del Partito fascista repubblicano.
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A Boves, in provincia di Cuneo, i tedeschi compiono la prima strage di civili in Italia per rappresaglia dopo l’uccisione di un commilitone. Sono uccisi 23 civili e il paese è dato alle fiamme.
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Ritornato in Italia, Mussolini forma un nuovo governo fascista nelle zone occupate dai tedeschi. Dal 25 novembre, il nuovo ‘Stato’ assumerà il nome di Repubblica sociale italiana (Rsi).
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Insurrezione popolare a Napoli contro l’esercito tedesco. Sono le “quattro giornate”.
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A Malta è firmato il cosiddetto ‘armistizio lungo’ tra Badoglio e Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate in Europa.
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Istituite le regioni Alpenvorland e Adriatische küstenland: le province di Trento, Belluno e Bolzano e la Venezia Giulia sono di fatto annesse alla Germania.
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L’Italia dichiara guerra alla Germania.
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Rastrellamento nel ghetto di Roma: 1.024 ebrei romani sono deportati ad Auschwitz, nonostante siano cittadini italiani. Ne torneranno 16.
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Si costituiscono le prime formazioni partigiane inquadrate nelle brigate d’assalto Garibaldi. Il Partito comunista italiano promuove la costituzione anche dei Gruppi d’azione patriottica (Gap) e dei Gruppi di difesa della donna.
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Chiamata alle armi delle classi 1923-1925 da parte delle autorità militari fasciste.
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Congresso di Verona del Partito fascista repubblicano. Nel manifesto programmatico si stabilisce che “gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”.
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A seguito dell’uccisione del federale fascista di Ferrara Igino Ghisellini (in realtà eliminato dai suoi camerati) i fascisti uccidono per rappresaglia undici persone. È la prima strage fascista in Italia.
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Mussolini costituisce la Guardia Nazionale repubblicana (Gnr). Nascono formazioni paramilitari e corpi di polizia che agiranno ai margini e in autonomia rispetto alle autorità fasciste e, in qualche caso, direttamente agli ordini dei tedeschi.
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Il ministero dell’Interno, con l’ordinanza n. 5, dispone l’arresto degli ebrei presenti sul territorio italiano, il loro internamento in campi, il sequestro dei loro beni (trasformato in confisca con un decreto il 4 gennaio 1944).
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Al Poligono di tiro di Reggio Emilia vengono fucilati dai fascisti i sette fratelli Cervi e il soldato Quarto Camurri.