4. La Seconda Guerra Mondiale: Italia 1943-1945

Dopo la caduta del fascismo l’esercito anglo-americano si trovò a fronteggiare un nemico indebolito dalla defezione italiana ma duramente determinato a fermare le forze alleate. In seguito allo sbarco anglo-americano del luglio 1943, le truppe italo-tedesche si erano ritirate dall’isola il 17 agosto; passato lo stretto di Messina, gli alleati dovettero affrontare i tedeschi su un territorio montagnoso che offriva loro la possibilità di arroccarsi a difesa e di bloccare a lungo le forze avversarie. Il sanguinoso confitto terrestre fu accompagnato dall’attività delle forze aeree che infierirono sui territori meridionali, provocando vittime civili nelle città e nelle campagne.

 

Il 9 settembre 1943 la 5ª Armata americana sbarcò a Salerno mentre la Divisione aviotrasportata britannica occupava Taranto, dall’altra parte della penisola. Sotto la pressione di questo duplice attacco la 10ª Armata tedesca, che pure a Salerno aveva effettuato vigorosi contrattacchi, fu costretta a ripiegare verso nord.
Il 1° ottobre gli alleati occuparono Foggia e Napoli, che era insorta il 27 settembre (Quattro giornate di Napoli); ma nei mesi seguenti la loro avanzata segnò il passo tanto nel settore adriatico, dove l’8ª Armata britannica si fermò a Ortona, sia nel settore tirrenico la 5ª Armata americana stentò a superare le linee di difesa tedesche (Linea Bernhard o Winter Line). A metà dicembre 1943 entrarono in azione anche le truppe italiane del ricostituito Regio Esercito, che si segnalarono a fianco degli alleati nella battaglia di Monte Lungo. Il 22 gennaio 1944 forze statunitensi sbarcavano ad Anzio, ma i tedeschi, favoriti anche dalle incertezze dei comandi americani, opposero una tenace resistenza sulla Linea Gustav, che venne spezzata solo tre mesi più tardi con un attacco a Cassino (11-19 maggio 1944), paese che controllava la valle del Liri, passaggio obbligato per l’ulteriore avanzata. L’esercito tedesco condusse la sua ritirata con grande abilità tattica malgrado la grande superiorità dei mezzi avversari. Liberata Roma il 4 giugno, le forze anglo-americane raggiunsero Firenze, insorta e liberata dalle forze del CLN della Regione Toscana, ma furono nuovamente arrestate sulla Linea Gotica, lungo l’Appennino tosco-emiliano. Il fronte appenninico tenne per tutto l’inverno 1944-1945 e crollò solo dopo l’offensiva alleata di primavera costringendo alla resa le forze tedesche in Italia, incalzate anche dalle insurrezioni delle città del nord, alla fine di aprile.

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